da al manar
Venerdì scorso, i gruppi terroristici hanno lanciato attacchi contro la città di Deraa dall’asse di Manshiya con la partecipazione di circa 1.500 combattenti di circa 33 gruppi, alcuni carri armati e centinaia di veicoli con mitragliatrici. Un’operazione definita da loro stessi, in maniera pomposa, “Tempesta del Sud”.
Giovedì è stato lanciato il primo attacco da sette fronti, ha riportato il quotidiano libanese Al Akhbar, e migliaia di razzi e mortai sono stati sparati in diversi quartieri della città, tra cui Mahattata, Al Kossur, Al Sahhari, Al Manshiya, Al Kashif e Al Matar.
In parallelo a questo attacco intensivo, vari tentativi sono stati fatti per avanzare via terra verso le posizioni dell’esercito a Al Ray e Al Matahin nella campagna di Deraa, e Jerbet Gazale. L’operazione è stata preceduta da quattro attacchi suicidi effettuati dai membri del Fronte Nusra.
Questo attacco è stato, tuttavia respinto e ha causato 87 vittime e numerosi feriti tra i terroristi. A questi vanno aggiunti altri 20 militanti uccisi mentre cercavano di tagliare la strada statale Deraa-Damaasco in prossimità della città di Karfa.
Questi attacchi sono stati decisi dalla centrale operativa Mok, in Giordania, paese che ha coordinato le attività dei gruppi terroristici nel sud della Siria con la supervisione dei servizi di intelligence degli Stati Uniti, Israele, Arabia Saudita, Giordania e altri paesi.
Il Mok inviato più di 1.000 uomini per contribuire all’attacco terroristico di venerdì scorso contro Deraa, ma questo non ha avuto influenza sul risultato della battaglia.
Il Quartiere Manshiya è stato teatro di feroci combattimenti il Venerdì, dove armi medie e pesanti, sono state usate da esercito e volontari civili da un lato, e i terroristi, guidati dal Fronte Nusra, dall’altro.
L’esercito siriano aveva aumentato le fortificazioni a Manshiya, mentre l’aviazione siriana, l’ artiglieria e i missili terra-terra hanno duramente bombardato le postazioni dei terroristi nei pressi della città, uccidendo oltre 400 terroristi ed ferendone centinaia, alcuni dei quali sono stati evacuati per le ferite in Giordania e Israele. Diversi carri armati che sono entrati dalla Giordania sono stati distrutte dai missili dall’esercito siriano.
L’esercito ha esteso la pressione sui terroristi in altre parti della provincia, ciò ha contribuito all’isolamento dei terroristi che avevano attaccato la città e l’indebolimento delle loro azioni. Le truppe siriane sono state in grado, in questo contesto, di prendere le aziende agricole di Bitar.
I media dell’opposizione hanno inventato che i loro gruppi avessero sostenuto conquiste e progressi, ma questi luoghi sono saldamente nelle mani dell’esercito siriano, ha riferito il corrispondente di Al Manar, che lo ha provato con immagini di questi luoghi, tra cui la regione Panorama che si affaccia sulla strada tra Deraa e Damasco, lo Stadio Comunale, che i terroristi hanno dichiarato di aver preso.
La sconfitta di Deraa è arrivata pochi giorni dopo un altro attacco, ancora nel sud della Siria, ovvero l’assalto fallito alla base di Thalet, in un momento, in cui continua la campagna di Hezbollah e dell’esercito siriano nel Qalamún.
Ultimi sviluppi
Domenica scorsa, l’esercito siriano ha proseguito la sua avanzata in varie parti della provincia di Deraa e ha preso una collina strategica. «Unità dell’esercito sono state cancellate dalla presenza terrorista dalla collina a Shaykh Hossein, a nord est di Deraa», ha dichiarato una fonte militare siriana.
Allo stesso tempo, diversi gruppi armati sono fuggiti nella città di Al Nuaima. Altri quattro gruppi affiliati alla “Division Al Motaz” sono scappati dalla città.
Decine di terroristi sono stati uccisi, nel quartiere del silos di grano e nelle zone adiacenti alla città di Deraa.
Il sostegno popolare per l’Esercito
Come è successo a Thalet, le Forze di difesa Nazionale, combattendo a fianco dell’esercito siriano hanno giocato un ruolo decisivo nella sconfitta dei terroristi.
«La stragrande maggioranza della popolazione di Deraa sostiene l’esercito e lo Stato, in particolare, perché hanno sofferto molto a causa delle azioni delle fazioni che sostengono di essere moderate e dai loro tribunali giudiziari, senza parlare del caos che hanno creato nelle zone sotto il loro controllo», hanno raccontato i residenti della città ad Al Manar.
Come al solito, i terroristi hanno cercato di terrorizzare la gente lanciando slogan come “la battaglia dei fiumi di sangue”. Ma hanno avuto una reazione inversa. Invece di farsi prendere dal panico, gli abitanti di Daraa hanno preso le armi.
[Trad dal castigliano per ALBAinformazione di Francesco Guadagni]
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