Intervista a Erika Mindiola Rubín: esempio di giornalismo partecipato

altdi Maddalena Celano – http://www.ilsudest.it

Erika Adriana Mindiola Rubín, è una giovane giornalista radiofonica venezuelana.

Nasce il 22 di Gennaio del 1980 in un quartiere popolare di Caracas, Santa Rosalía, dove ha vissuto tutta la sua infanzia. É madre di due figli, Jerverick e Jervin. Si iscrive all’Università Bolivariana del Venezuela nel 2005. Con la creazione dell’Università Bolivariana del Venezuela, si aprirono per la prima volta le porte della cultura a molti giovani bisognosi, analogamente a persone non più giovani ma desiderose di imparare o aggiornarsi. Si offrì loro finalmente l’opportunità di studiare. Decide così di intraprendere il Corso di Laurea in Comunicazione Sociale, viene conquistata dal giornalismo che le fornì una visione rivoluzionaria dell’impegno, ingaggiandosi nella lotta sociale con i suoi concittadini per la promozione della Rivoluzione Bolivariana.

Come nasce il tuo impegno per un giornalismo-sociale responsabile?

Il mio impegno cominciò nella Radio Nazionale del Venezuela nel 2006, mi occupai del Canale Informativo come Coordinatrice. Successivamente mi invitarono a far parte della squadra di produzione radiofonica nel Canale Giovanile della Radio Nazionale del Venezuela. Fui impegnata come assistente di produzione e presto divenni una giornalista completa: imparai l’arte del montaggio, a scrivere i copioni, ad organizzare la programmazione speciale, ad intervistare la gente comune per strada, etc… Sono cresciuta professionalmente e mi sono sentita orgogliosa della formazione professionalmente offertami.

La Radio Nazionale del Venezuela è un’estesa scuola dove si formano validi e numerosi professionisti. Siamo come in una grande famiglia. Dico “siamo” poiché sia io che altri ragazzi lavoriamo in Radio, sentendoci come parte integrante e viva dell’intera struttura radiofonica. Mi innamorai delle onde hertziane, proprio immaginando tutto quello che può giungere all’ascoltatore…

In che modo la Rivoluzione Bolivariana ha modificato comunicazione e linguaggio?

Mi riferisco particolarmente alle questioni “di genere”.

In Venezuela la Rivoluzione Bolivariana ha prodotto numerosi cambiamenti in materia di salute, educazione e diritto all’abitare. L’ ex presidente del Venezuela, Hugo Chávez, in ogni discorso riconosceva l’importanza di una comunicazione scevra da pregiudizi razziali o da pregiudizi sessisti. Riconobbe la priorità di promuovere, nell’informazione, un linguaggio non sessista. Segnando così una pietra miliare, nella storia nel nostro paese, proprio sulle questioni di genere. Hugo Chávez fece in modo che la Costituzione Nazionale desse più visibilità alla donna e che venisse eliminato il linguaggio sessista presente nella Carta Magna del 1961. L’ex presidente, in ogni discorso pubblico, riconobbe il contributo delle nostre patriote ed eroine del passato. Riportò alla memoria le prime combattenti per l’indipendenza della patria, confermò il loro lavoro, la loro lotta e la loro costanza… Queste donne attualmente sono inserite nei libri di testo e pubblicamente riconosciute per il loro sforzo e le loro battaglie: è il caso di Luisa Cáceres de ArismendiApaguana, María-Rha, Oroconay, Urquía, Ana Francisca Pérez de León, Josefa Joaquina Sánchez, Josefa Camejo, Juana Ramírez La Avanzadora e Manuela Sáenz. Ognuna di queste donne è un riferimento di lotta per la costruzione del socialismo ed un modello per le femministe venezuelane. È importante notare come, nel nostro paese, si valorizzi in ruolo storico e sociale della donna, non solo come madre, ma soprattutto come pensatrice, patriota o combattente. Il Ministero del Potere Popolare per la Comunicazione e l’Informazione, insieme alla Commissione Nazionale delle Telecomunicazioni, sottopongono quotidianamente le diverse trasmissioni nazionali (sia radiofoniche che televisive) a vari controlli affinché si eviti di utilizzare un linguaggio sessista ed affinché si smetta di utilizzare il corpo femminile come incentivo alle “vendite” di prodotti commerciali. “Un rivoluzionario dovrà essere necessariamente un femminista” affermò Hugo Chávez.

In che modo il Movimento neo-Bolivariano tenta di contrastare la violenza “di genere”?

Il Venezuela è un paese sovrano ed indipendente che si impegna a promuove la tutela di tutti i Diritti Umani. La violenza di genere è stata spesso oggetto di studio in Venezuela. In primo luogo, furono analizzati e studiati tutti i documenti e tutte e inchieste prodotte durante il decennio delle Nazioni Unite dedicato alla Donna (mi riferisco al decennio che va dal 1975 al 1985), che contribuì poderosamente a far luce sul problema della violenza. In quella cornice internazionale si sono prodotte importanti convenzioni e trattati che, di accordo all’articolo 23 della Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela, sono attualmente legge della Repubblica. Tra i più importanti, abbiamo: la Convenzione sull’Eliminazione di tutte le forme di Discriminazione contro la Donna, risalente al 18 dicembre del 1979, documento giuridico di maggiore autorità in relazione ai diritti umani delle donne. Analogamente, la Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’Eliminazione della Violenza contro la Donna, proclamata nel 1993 all’Assemblea Generale, fu la ragione principale che portò il Venezuela alla Conferenza Mondiale per i Diritti umani. La vigente Legge sulla Violenza contro la Donna e la Famiglia, fu promossa nell’anno 1998. Si rivelò un passo importante per la lotta delle donne venezuelane e per le loro rivendicazioni. La complessità del fenomeno sociale ed il clima d’emergenza instaurato, fece in modo che, nell’anno 2004, l’Assemblea Nazionale Venezuelana, attraverso la Sottocommissione dei Diritti della Donna e della Commissione Permanente per la Famiglia, la Donna e la Gioventù, si occupassero di dare risposte giuridiche adeguate alle carenze legislative antecedenti, dentro la cornice istituzionale di un Stato democratico e sociale di Diritto e di Giustizia.

Attualmente qual è la condizione della comunità LGBT in Venezuela?

Nel nostro paese non c’è nessuna legge che riconosca le unioni omosessuali, il matrimonio tra persone dello stesso sesso o l’unione civile. Tuttavia, la Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela nei sui articoli 18 e 21, sul diritto alla non discriminazione per ragioni di genere ed orientamento sessuale, tutela legalmente queste persone da eventuali abusi o discriminazioni di cui possono essere vittime. Attualmente sono attive diverse associazioni LGBT che, in collaborazione con l’attuale Governo, combattono per una maggiore integrazione delle persone omosessuali nella vita pubblica e civile del nostro paese.

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