Napoli: il Venezuela alla Festa della Riscossa Popolare

di Ciro Brescia

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Il 25 luglio 2013 si è realizzato l’incontro del tavolo tematico internazionalista ed antimperialista all’interno della Festa della Riscossa Popolare, nel Parco dei Camaldoli, a Napoli, che si è centrato particolarmente sull’attualità della Rivoluzione bolivariana del Venezuela, approfittando della presenza a Napoli di Mario Neri, facilitatore del Circolo Bolivariano degli italo-venezuelani “Antonio Gramsci” di Caracas che vive in Venezuela da quasi 40 anni.

L’occasione è stata utile per evidenziare l’importanza della partecipazione massiva e popolare nei processi di trasformazione economica, sociale, culturale e politica come lo è el proceso in Venezuela.

Mario Neri ha sottolineato la centralità dei poteri creatori del popolo, come lo esprimeva il giornalista e poeta venezuelano Aquiles Nazoa nel suo “Credo”.

Ha evidenziato come il governo rivoluzionario agevoli l’espressione e la pratica di tale creatività attraverso la costruzione della nuova istituzionalità basata sui consejos comunales e las comunas socialistas, ambiti economici strategici, territoriali, sociali, culturali e politici dove il popolo esercita il proprio potere costituente, el Poder Popular, fonte primaria ed inalienabile di ogni potere costituito.

Altresì è importante per le trasformazioni in atto, conoscere le esperienze attuali o pregresse di costruzione comunitaria di altri popoli, stati e latitudini, di forme di democrazia diretta, consiliare che si sono avuti nella storia recente o passata, dalle comuni indigene dei Palmares del Brasile, alla Comune di Parigi o all’esperienza di costruzione comunalistica in Cina, come la Comune di Chiliying, testo ri-editato in Venezuela di recente e tratto dal libro Que es la Comuna popular, realizzato nei primi anni settanta dalle edizioni in lingue estere di Pechino.

Lo stesso Chávez aveva indicato l’importanza strategica all’attuale presidente Maduro che ha la costruzione delle Comuni nella transizione al socialismo, secondo il percorso in atto in Venezuela.

Mario Neri ha inoltre ricordato come il processo venezuelano si sia evoluto ascoltando e assecondando “il ritmo del popolo” e le sue relative peculiarità; in uno dei suoi primi comizi, Chávez  ha esordito facendo recitare, insieme a lui, alla relativamente ristretta folla di presenti, il padre nostro, anni dopo spiegava a una folla di qualche centinaia di migliaia di presenti i concetti gramsciani di blocco storico e crisi egemonica.  Se non fosse riuscito a connettersi sentimentalmente con le stesse masse popolari non sarebbe mai riuscito a raggiungere i risultati che oggi può vantare il Venezuela bolivariano in termini di riconoscimento dei diritti civili, sociali ed umani, così come per la comunicazione, fino al punto di offrire asilo umanitario al perseguitato USA Edward Snowden.

Ha ricordato come inizialmente – alla fine degli anni ’90 – anche lui, come tanti che provenivano da esperienze di attivismo sociale e politico (come la Mensa dei Bambini Proletari ed il Centro Antifascista Proletario nel centro storico della Napoli degli anni ’70) guardassero con sospetto la parabola politica di Chávez, che taluni consideravano l’ennesimo caso di caudillismo populista e reazionario, funzionale all’imperialismo, e di come successivamente hanno dovuto rielaborare i propri pregiudizi.

Successivamente ha evidenziato come i mezzi di comunicazione di massa in Italia denigrino l’esperienza bolivariana mentre occultano le informazioni più interessanti per il popolo italiano; in pochissimi hanno saputo della visita in Italia del presidente Maduro, delle sue proposte al papa Francesco, al quale ha chiesto di appoggiare les misiones sociales, che con l’appoggio dei paesi dell’ALBA e della volontà politica del Vaticano potrebbero essere esportate in Africa ed aiutare, in maniera non assistenzialistica, ma attraverso il protagonismo dei popoli stessi, ad uscire dall’oppressione della miseria milioni di bambini, uomini e donne. Informazioni che potrebbero apparire innocue ma che evidentemente risultano pericolose per lo status quo.

Così come in pochi hanno saputo del giuramento degli stessi dirigenti venezuelani sulla tomba di Gramsci. Esperienze che in qualche modo ci parlano anche dei compiti che abbiamo alle nostre latitudini e degli errori, di settarismo e di identitarismo inconcludente che si continuano a commettere nel contesto italiano.

Simón Rodríguez, maestro di  Simón Bolívar, sosteneva che o inventamos o erramos, o inventiamo o sbagliamo, se non si praticano sforzi creativi genuini, e se, soprattutto, non si riconoscono le capacità creative dei popoli non sarà possibile assumersi la responsabilità di proporre un sistema alternativo a quello attuale, e questo non sarà possibile farlo senza il protagonismo partecipativo di massa, con tutti i limiti e le contraddizioni di cui le stesse larghe masse sono portatrici, limiti e contraddizioni che solo possono essere superate misurandosi nella pratica.

E stata avanzata la proposta dai presenti di contribuire all’organizzazione di viaggi di interscambio e di reciproca conoscenza tra Italia e Venezuela.

Infine, ci si è dati appuntamento per il 6 agosto alle ore 19,oo, in occasione della venuta in Italia di Germán Ferrer, coordinatore dell’Associazione Nazionale delle Reti ed Organizzazioni Sociali (ANROS), un momento di approfondimento per la costruzione di quel ponte tra l’Italia ed il Venezuela, tra Napoli e l’America latina che stiamo collaborando a costruire insieme alla Red de los Movimientos Sociales, un’opportunità per “fare rete” al di qua ed al di là dell’oceano, incontro che si terrà nella cappella dell’ex Asilo Filangeri a Napoli, spazio gestito dalla Comunità dei lavoratori dello spettacolo e dell’immateriale, presso la cappella al piano terra.

de Ciro Brescia

El 25 de julio 2013 se realizó el encuentro de la mesa internacionalista y antimperialista en la Festa della Riscossa Popolare, en el Parque Camaldoli, en Nápoles, que  trató el tema de la actualidad de la Revolución bolivariana del Venezuela, aprovechando de la presencia en Nápoles de Mario Neri, facilitador del Circulo Bolivariano de los italo-venezolanos “Antonio Gramsci” de Caracas, que reside en Venezuela desde casi 40 años.

El evento fue util para resaltar la importancia de la partecipación masiva y popular en los procesos de la transformación social, cultural y politica como es el proceso en Venezuela.

Mario ha hecho hincapié en la importancia fundamental de los poderes creadores del pueblo, como el periodista y poeta venezolano Aquiles Nazoa expresó en su “Credo”.

Demostró que el gobierno revolucionario facilita la expresión y la práctica de esa creatividad a través de la construcción de nuevas instituciones basadas en los consejos comunales y las comunas socialistas, espacios económicos estratégicos, territorial, social, cultural y políticos en los que el pueblo ejerce su poder constituyente, el Poder Popular, fuente primaria y inalienable de todos los poderes establecidos. También es importante para los cambios en curso, aprender acerca de las experiencias actuales o pasadas de la construcción comunitaria de otros pueblos, de las formas de democracia directa que se han producido en la historia recién o pasada, como la comuna de los pueblos nativos de Palmarés en Brasil, la Comuna de París o la experiencia de la construcción comunalistica en China, tales como la Ciudad de Chiliying, texto reeditado en Venezuela recientemente, y basada en el libro “¿Que es la Comuna popular?”, realizado a principios de los años setenta por las ediciones en lenguas extranjeras de Beijing.

El propio Chávez ha señalado la importancia estratégica al actual Presidente Maduro que representa la construcción de las comunas en el proceso de transición al socialismo en Venezuela.

Mario también ha recordado que el proceso venezolano ha evolucionado escuchando y trabajando “al ritmo del publo”; en uno de sus primeras manifestaciones de masas, Chávez comenzó el mitín invitando los presentes a rezar la oración del Padre Nuestro, así como años después explicaba a una multitud mucho mas grande los conceptos gramscianos del bloque histórico y la crisis hegemónica. Si no hubiese sido capaz de conectarse emocionalmente con la misma masa, nunca habría alcanzado los resultados que ahora puede enseñar la República Bolivariana de Venezuela en términos de reconocimiento de los derechos civiles, sociales y humanos, así como en le campo de la comunicación hasta el punto de ofrecer asilo humanitario a los perseguidos por EE.UU. como Edward Snowden.

Posteriormente demostró como los medios de comunicación de masas en Italia denigran la experiencia bolivariana, ocultando las informaciónes más interesantes para el pueblo italiano; subrayó como muy pocos han oído hablar de la visita a Italia del presidente Maduro y de sus propuestas al Papa Francisco, a quien pidió el apoyo a las Misiones Sociales, que con el resplado de los países del ALBA y el compromiso político del Vaticano se podrían realizar en África y contribuir, de una manera no asistencialista, sino a través de la dirección de los propios pueblos, a salir de la opresión de la miseria a millones de niños, mujeres y hombres. Informaciónes que pueden parecer inofensivas, pero que, evidentemente, son peligrosas para el status quo tambien en Italia.

Así como pocas personas han oído hablar del juramento de los dirigentes venezolanos sobre la tumba de Gramsci (ni siquiera el periodico L’Unità, fundado por el mismo Gramsci y hoy gestionado por una seudo-izquierda, reportó este acontecimiento). Experiencias que de alguna manera también hablan de las tareas que tienen los italianos en sus latitudes y de los errores de sectarismo esteriles que se continúan a practicár en el contexto italiano.

Simón Rodríguez, maestro de Simón Bolívar, afirmaba que  “o inventamos o erramos”, si no se practican esfuerzos creativos genuinos, y si, por encima de todo, no reconocemos la capacidad creativa de la gente, no será posible asumirse la responsabilidad de proponer un sistema alternativo al actual, y esto no será posible sin la participación protagonica de la masa, con todos las hidosincrasiás o contradicciones de las cuales los mismos peublos son afectos, contradicciones que sólo pueden ser superados con el compromiso cotidiano.

Ha sido propuesto por los presentes organizar viajes de intercambio y conocimiento mutuo entre Italia y Venezuela.

Por último, se decidió fijar para el 6 de agosto a las o7, oo pm, con motivo de la llegada a Italia de Germán Ferrer, coordinador de la Asociación Nacional de Redes y Organizaciones Sociales (ANROS) y el Consul venezolano en Nápoles Bernardo Borges, un encentro de reflexión para la construcción de ese puente entre Italia y Venezuela, entre Nápoles y América Latina que estamos trabajando juntos para construir la Red de los Movimientos Sociales, una oportunidad para el “construir redes” de este lado y más allá del océano, una reunión que se llevará a cabo en la capilla de la antiguo asilo Filangieri en Nápoles, espacio gestionado por la Comunità dei lavoratori dello spettacolo e dell’immateriale.

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